Le domande più frequenti che ci vengono poste
L’olio d’oliva è un grasso liquido a temperatura ambiente; l’olio extravergine è ottenuto dalle olive per sola spremitura meccanica; nella lavorazione non sono presenti trattamenti industriali, a differenza degli oli ottenuti con trattamenti industriali (come l’estrazione con solvente) o per miscelazione di oli meccanici con oli industriali (come gli oli di sansa). L’olio extravergine si ottiene anche per miscelazione di extravergine con il vergine (riportando i parametri nei valori prescritti). Per il 98%, l’olio è costituito da una miscela di trigliceridi (è quindi un prodotto grasso); la sua composizione chimica dipende da vari fattori, quali il terreno, il clima, la varietà della pianta, le tecniche di allevamento, la raccolta e la lavorazione.
Si tratta di un esame sensoriale (gustativo ed olfattivo) effettuato da un gruppo (da 8 a 12 persone) di assaggiatori professionisti che, dalle percezioni ricevute , evidenziano i pregi e difetti del prodotto.
Il prodotto che si ottiene dalla molitura delle olive si chiama olio di oliva vergine; a seconda delle valutazioni dell’acidità e del panel Test può essere classificato in diversi modi (vai a “Cos’è l’olio d’oliva“): extra-vergine, vergine e vergine lampante; sono detti vergini perché ottenuti direttamente dalla spremitura.
L’olio di oliva è una miscela tra l’olio di oliva raffinato (a sua volta ottenuto dalla raffinazione dell’olio vergine lampante che non è commestibile) ed un extra vergine o un vergine
l’olio di sansa è una miscela tra l’olio di sansa raffinato (a sua volta ottenuto dall’estrazione dalla parte solida che resta dopo la frangitura delle olive, composta dai noccioli, dalle bucce e dai residui di polpa delle olive e successivamente raffinato per essere reso commestibile) ed un olio extra vergine o vergine
No, dal punto di vista dell’apporto calorico tutti i grassi, animali e vegetali, forniscono 9 Kcal/gr; la differenza sta però nella composizione di questi grassi: gli oli di oliva rendono la nostra alimentazione molto più equilibrata, ed anzi contengono dei componenti che svolgono un’importante azione antiossidante.
L’olio di canola è l’olio di colza a basso contenuto di acido erucico ottenuto attraverso un brevetto Canadese, la parola è infatti l’acronimo di Canadian oil.
Non è un OGM (è stato ottenuto tra gli anni 60 e 70 ed in quel periodo non si conosceva ancora la sequenza del DNA), ma il risultato di un prodotto ibrido ottenuto dalle piante di partenza (brassicacee) in modo da ottenere un olio ad alto contenuto di acido oleico insieme all’acido linolenico (omega 3) ed a bassissimo contenuto di acido erucico (Max 0,3%).
In Olisana apporta la giusta quantità omega 3.
Studi scientifici ne dimostrano le qualità nutrizionali:
• Food Approval of Low Erucic Acid Rapeseed Oil (Canola Oil) Derived from Canola-quality B. juncea
• Gene action for Protein and Oli content in summer Rape
• Brassica juncea breeding
• Opportunities and Problems in Modifications of Levels of Rapeseed C18 Unsaturated Fatty Acids
Le olive passano diverse fasi dall’acerbo al maturo:
Più le olive maturano e meno sarà la loro resistenza al distacco: le olive mature si staccheranno molto facilmente, quelle erbacee saranno molto resistenti. Se da un lato un agevole distacco è comodo per il raccolto, in particolare se effettuato con scuotitori o altri mezzi meccanici, d’altro canto facendo maturare le olive basta poi una pioggia forte a far cadere prima del tempo i frutti, rovinando buona parte dell’annata. Oltre al discorso della caduta ad aumentare il fattore di rischio c’è la fastidiosa mosca olearia, parassita dell’olivo che può danneggiare i frutti durante la loro maturazione, raccogliendo il frutto più acerbo non si presenta il problema.
Le sensazioni positive
Amaro: denota l’uso di olive acerbe e un retrogusto di foglia.
Armonico: si manifesta con l’assenza di picchi aromatici o sensoriali.
Dolce: leggero, gentile, delicato con un retrogusto di mandorle.
Fruttato: indice di olio fresco con sapore simile alle olive appena raccolte. E’ fruttato l’olio che mantiene nel tempo questa caratteristica.
Rotondo: è dato dall’utilizzo di olive molto mature e l’olio appare pastoso ed aromatico.
Piccante: dal colore verde brillante è tipico degli oli freschi.
Le sensazioni negative
Noce, muschio, sottobosco e mandorla: sono note caratteristiche di alcune zone territoriali , devono essere presenti in modo non prevalente.
Fiscolo: è il sapore di canapa causato dai pannelli filtranti non perfettamente puliti.
Morchia: un odore simile a quello dell’olio lubrificante generato da un difetto di produzione.
Mosca olearia: l’olio ha un sapore e odore di marcio caratteristico dei frutti colpiti dalla mosca olearia.
Muffa: se le olive usate sono fermentate e non integre il sentore dell’olio risulta sgradevole.
Rancido: è l’olio esposto ad alte temperature che si è trasformato in un prodotto sgradevole non più commestibile.
Riscaldo: è un odore che compare nell’olio prodotto con olive fermentate tenute per lungo tempo nei sacchi
Nelle diete è sempre consigliato l’olio a crudo, perché mantiene perfettamente intatte le sue proprietà nutrizionali.
Cotto fa male? È più calorico? La risposta è no.
Le calorie non aumentano con il calore e l’olio cotto si può consumare, perché non subisce eccessive modificazioni a carico degli acidi grassi che lo compongono. Ciò che invece possono fare male sono le temperature elevate, che consentono la frittura. In questo caso, si producono sostanze ossidate e sostanze dannose per l’organismo (come l’acroleina). Se non hai problemi di linea, ogni tanto puoi concerti le verdure fritte in pastella o un fritto di paranza, ma non devi mai raggiungere il cosiddetto punto di fumo che è quella temperatura sopra la quale l’olio comincia a bruciare e quindi a diventare tossico.
Non succede nulla se utilizzi il tuo olio in cottura o condisci alimenti caldi, come può essere una zuppa o un pesce appena uscito dal forno.Il rischio peggiore, in questo caso, è che possa perdere una piccola parte delle sue proprietà nutrizionali.
L’arrivo della bella stagione è sicuramente un momento positivo per la maggior parte delle persone. La possibilità di stare all’aria aperta e godersi la natura è di per se stesso un beneficio, anche psicologico. Tuttavia il clima estivo porta con se anche la necessità di un adattamento da parte del nostro organismo.
Ecco che l’Extravergine si mostra un grande alleato nell’affrontare i mesi più caldi nel migliore dei modi, godendo solo degli aspetti positivi dell’estate.
L’Extravergine, apporta sali minerali e vitamine come abbiamo visto, ma aiuta anche la pelle a difendersi dal possibile effetto nocivo dei raggi solari. Tanto è vero che gli antiossidanti presenti nell’Extravergine combattono l’invecchiamento della pelle e gli effetti ossidativi provocati dalla prolungata esposizione agli UV.
Non solo, anche utilizzato come unguento sulla pelle, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie l’Extravergine ha un’azione protettiva e idratante.
Inoltre, grazie alla sua composizione lipidica è in grado di arrivare agli strati più profondi dell’epidermide, massimizzando la sua azione benefica.
Le conserve di verdure sottolio e sottoaceto sono preparazioni che basano il loro processo di conservazione sull’assenza dell’ossigeno attraverso l’immersione della verdura in un liquido (olio o aceto) adatto alla lunga conservazione.
Le verdure solitamente utilizzate sono peperoni, carciofi, zucchine, melanzane, funghi etc. etc.
E’ importante che al momento dell’invaso, le verdure siano ancora calde di cottura, e che la temperatura dell’olio o dell’aceto sia superiore ai 60 °C. Bisogna poi fare molta attenzione a che il liquido arrivi fino all’orlo del vasetto. Le verdure infatti potrebbero assorbire parte dell’olio o dell’aceto facendole rimanere scoperte, prestandosi così alla contaminazione batterica o virale.
Il vasetto di vetro da utilizzare per l’invaso deve essere sterilizzato e i tappi da utilizzare essere nuovi di busta. L’invaso come detto in precedenza deve avvenire ancora con le verdure calde di cottura, utilizzando olio o aceto oltre i 60 °C, quindi una volta che il vasetto viene chiuso deve essere capovolto. In questo modo non si forma il sottovuoto, ma comunque una depressione sul tappo dovuta al raffreddamento delle verdure.
I vasetti con le verdure sottolio e sottaceto devono essere conservati in un luogo fresco e buio, poichè la luce degrada l’olio. La consumazione può avvenire 3 mesi dopo l’invaso, tempo nel quale potrebbe avvenire la proliferazione batterica.
Se aprendo i vasetti dopo i 3 mesi si sente ancora il click del tappo che torna alla sua posizione e non si vedono bolle di aria che escono dall’olio, allora le verdure non sono state contaminate e possono essere tranquillamente consumate, in caso contrario buttare il tutto immediatamente.
Ogni ricetta dedicata al prodotto indicherà il procedimento per trattare la verdura in questione, di seguito però alcune semplici regole da seguire in ogni caso:
L’olio extra vergine d’oliva, grazie alle sue preziose proprietà, rappresenta sicuramente una scelta eccellente. Per 100 grammi di prodotto apporta ben 899 kilocalorie, è povero di acidi grassi saturi a vantaggio di quelli insaturi, una delle sostanze più importanti per prevenire i disturbi cardiovascolari e per il funzionamento del metabolismo. Presente in elevate quantità nell’olio d’oliva è anche l’acido oleico che, come raccomanda l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, produce effetti antiossidanti ed è il responsabile dell’abbassamento dei livelli di colesterolo cattivo LDL nel sangue, oltre che della riduzione dei valori della pressione arteriosa. L’acido oleico, inoltre, rende l’olio evo particolarmente resistente ai cambiamenti di temperatura e quindi si presta bene ad essere utilizzato in fase di cottura rispetto ad altri tipi di olio. Per trarre il massimo dei benefici e mantenere tutte le proprietà inalterate è comunque consigliato consumarlo a crudo come condimento sulle preparazioni, oppure ad ogni modo cotto a basse temperature.
L’olio extravergine di oliva si distingue anche per la quantità di polifenoli, molecole dalle elevate proprietà antinfiammatorie ed in grado di proteggere le cellule umane dallo stress ossidativo. L’olio evo è inoltre una fonte naturale di vitamine E, combatte i radicali liberi, che aumentano con lo svolgimento dell’attività sportiva, ed è un importante strumento di prevenzione del cancro. Infine, aiuta ad assimilare meglio anche le vitamine presenti in altri tipi di alimenti, come la frutta o la verdura. Queste vitamine solo liposolubili, ovvero non vengono assorbite dall’organismo se mancano i grassi: quindi è essenziale condire con dell’olio extravergine.
Sport e alimentazione vanno di pari passo: le proprietà di questo tipo di olio lo rendono dunque particolarmente adatto nel regime alimentare degli sportivi, contrastando e riparando i danni ai tessuti, aiutando nell’attenuazione delle infiammazioni e delle lesioni muscolari. Diversi studi hanno dimostrato che durante l’attività fisica intensa aumenta il consumo di ossigeno da parte del muscolo e la produzione dei radicali liberi, creando uno stato di stress ossidativo.