L’olio, protagonista della cultura alimentare italiana
Dagli antichi romani a oggi, l’olio extra vergine di oliva è uno dei principali protagonisti della cultura enogastronomica italiana, che ha mantenuto intatte le sue caratteristiche e le sue qualità nell’arco dei millenni.
Una galleria di sapori dai diversi profili sensoriali, che valorizzano i cibi ed esaltano le ricette, da sempre al centro della dieta mediterranea.
L’olio nell’antica Roma
L’ulivo approda in Italia ai tempi della Magna Grecia nel VIII sec. a.c e grazie al clima mite si diffonde in tutta l’Italia meridionale.
È però ad opera degli antichi romani e del loro amore per il bel vivere, che la coltivazione degli ulivi e la produzione dell’olio diventa importante, diffondendosi in tutto il territorio italiano e oltre confine. Sono proprio loro, grandi cultori del cibo, a introdurre le prime classificazioni organolettiche:
- “Oleum ex albis ulivis”, olio di altissimo pregio ottenuto dalla spremitura delle olive di colore ancora verde
- “Oleum viride”, olio ricavato da olive a uno stadio più avanzato della maturazione
- “Oleum maturum”: ricavato da olive mature
- “Olei flos” (fiore d’olio): olio di prima spremitura.
Già a quel tempo l’olio è protagonista della cucina, diventando ben presto un ingrediente prezioso della dieta mediterranea, sia come condimento sia come pregiato alleato nella preparazione delle pietanze.
L’Oro verde del rinascimento
Durante il Rinascimento la penisola italiana diventa il primo produttore di olio di oliva di tutto il mondo e già allora il “marchio italiano” è considerato sinonimo di qualità.
Nelle tavole dell’alta nobiltà di ogni corte europea immancabile è la presenza dell’olio extravergine italiano, dal gusto unico e intenso. È così che, a partire dal XVII secolo, la coltivazione dell’ulivo in Italia si estende così tanto che gli uliveti divennero una straordinaria caratteristica paesaggistica di molte regioni.
Il Grand tour alla scoperta dell’Umbria verde
Nel ‘700 e nell’800 nei loro famosi viaggi in Italia i nobili europei scoprono le nostre terre umbre.
Nei loro diari di viaggio compaiono le colline umbre, le distese di uliveti, raccontate con meraviglia e incanto.
Un’antica citazione da cui nasce quell’immagine di “umbria verde” che, immutata da secoli, ancor oggi è una caratteristica propria della regione.